Filosofia di Strada

Pubblicato il 31 Maggio 2013

Filosofia di Strada

Strano, lo sguardo del cane che spinge. E' sempre una faccenda che lo assorbe molto. Preferirebbe non essere visto, vorrebbe tanto guardare altrove, ma la cosa richiede tutta la sua concentrazione. Si tratta di ottenere un equilibrio pendolare del treno posteriore, di calcolare un'esatta verticale, di non farsela sulle zampe e di non caderci seduto dentro. Un gran numero di parametri da valutare contemporaneamente. Si vorrebbe fare in fretta e con discrezione, ma l'evento richiede lentezza, esige applicazione. La fronte si corruga, il sopracciglio si aggrotta. Se c'è una circostanza della sua vita in cui il cane sembra pensare, un momento di pura introspezione, è quando spinge. Allora, e solo allora, l'occhio del cane sfiora l'umano. Addirittura lo trascende...

Daniel Pennac (da La Passione Secondo Thérèse)

 

Foto: Fabrizio Buceti

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